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SCHEDA STORICO/ARCHEOLOGICA

LA PIEVE DI SAN BARTOLOMEO DI BORNATO  (Angelo Valsecchi)

Facciata Pieve

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Nella primavera 2005, con l’avvio delle prime indagini archeologiche, si dava finalmente attuazione ad un progetto, di conoscenza storica e di recupero pubblico del complesso monumentale della Pieve Vecchia di Bornato, da lungo tempo dimenticato ai margini del paese e lasciato alla più completa rovina.

Nella ragionevole supposizione che l’edificio e il suo contorno non avessero più subito, dopo l’abbandono nel XVIII secolo, interventi tali da compromettere la stratificazione archeologica, l’Amministrazione Comunale di Cazzago San Martino e la Soprintendenza Archeologica, con l’assenso dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, proprietario dell’area, concordavano l’esecuzione di una campagna di accertamenti, seguita negli anni 2006 e 2011 da ulteriori indagini.

La meritoria determinazione dell’Amministrazione Comunale, che ha assunto il non indifferente onere economico, è stata peraltro premiata dalla straordinaria valenza storico-archeologica dei dati rinvenuti, che individuano il sito della Pieve di San Bartolomeo, anche in considerazione del suo stato di conservazione, come uno dei nodi fondamentali per la comprensione delle dinamiche insediative dell’area pedemontana tra età tardoantica ed epoca medievale.

Atrio Medioevale

La fase più antica d’insediamento, portata alla luce dagli scavi, è una villa romana di età imperiale in uso tra I e V sec. d.C. La presenza di intonaci affrescati di lembi di mosaico bicromo e di frammenti di tegole cave per un impianto di riscaldamento parietale rivela che gli ambienti indagati dovevano appartenere alla parte signorile di un complesso più vasto.

Tra VI e metà del VII secolo in una parte della villa furono costruite una o più abitazioni caratterizzate da strutture assai rustiche: muri in ciottoli legati con terra, coperture sostenute da pali e pavimenti in semplice terra battuta sui quali venivano accesi i focolari domestici. In immediata vicinanza delle case, secondo l’uso ampiamente attestato nella prima età longobarda, sono state rinvenute inoltre alcune sepolture scavate in nuda terra.

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Interno

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​Sull’insediamento altomedievale, incorporando parte dei muri superstiti dell’edificio romano, fu edificata tra VII e VIII secolo l’ecclesia baptismalis; di essa è stato possibile ricostruire l’impianto: un’aula unica monoabsidata, affiancata da due annessi laterali di uso funerario, preceduta ad ovest da un atrio che ospitava il fonte battesimale. In età carolingia la chiesa divenne sede plebana del territorio e come tale viene menzionata nel 1058 in una pergamena del vescovo di Brescia e successivamente in altri documenti del 1291 e degli anni 1339-1343, relativi al versamento delle decime.

La chiesa, ridotta tra XI e XII secolo a minori dimensioni, fu nuovamente rifatta nel Quattrocento con un vasto impianto articolato in una navata principale e in una piccola navata settentrionale a quattro campate scandite da semicolonne in cotto, che insieme ai 3 pilastri cilindrici posti tra le navate sostenevano le coperture a volta.

In quest’epoca le pareti della chiesa erano rivestite da un ricco apparato pittorico e decorativo del quale si conservano, presso l’attuale Chiesa Parrocchiale e la vicina Chiesa Cimiteriale, due cicli di affreschi unitari staccati dai sottarchi della navata nord: il primo, asportato negli anni sessanta, comprendeva i Quattro Evangelisti, l’Agnus Dei, la Madonna con il Bambino e  San Giulio (scuola di Paolo da Caylina il Vecchio), il secondo, staccato nel 1989, riportava la figura di Gesù benedicente con ai lati i Dodici Apostoli (Maestro di San Felice). 

L’edificio rinascimentale durò fino alla metà del XVII secolo, quando venne realizzata la nuova parrocchiale, in posizione più centrale rispetto all’abitato di Bornato; la vecchia Pieve venne allora in gran parte demolita e ridotta a cappella del camposanto. Lo spostamento altrove del cimitero accelerò infine il degrado del monumento fino ai nostri giorni.

In data 27 settembre 2022 in seguito ad atto notarile il Comune di Cazzago San Martino è divenuto proprietario sia del corpo edilizio della chiesa sia del terreno di pertinenza.

Affreschi

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Per Informazioni
email.
pievesanbartolomeobornato@gmail.com
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